Il Coordinamento ha assunto la forma giuridica di associazione senza fine di lucro.
Possono farne parte solo Organizzazioni iscritte all’Albo Regionale Veneto delle Organizzazioni di Volontariato di Protezione Civile. In questo modo si ha garanzia che le Organizzazioni aderenti abbiano i requisiti necessari per operare nel settore della Protezione Civile.
La struttura del Coordinamento è volutamente semplice: l’organo sovrano è l’Assemblea, nella quale ogni Organizzazione nomina un proprio rappresentante e un sostituto, entrambi a carattere permanente per garantire continuità d’informazione. L’Assemblea elegge un Consiglio Direttivo di cinque membri, che dura in carica tre anni e nomina al suo interno il Segretario Generale che ha la legale rappresentanza dell’Associazione.
Tra le caratteristiche fondamentali ed innovative del Coordinamento vi sono:
- il processo decisionale di tipo bottom up e la condivisione, che trovano la loro applicazione nel Regolamento d’esame – frutto del lavoro di esperti delle associazioni aderenti, quindi non imposto dall’alto bensì condiviso da chi poi nella realtà si trova a dover operare – e nell’utilizzo di una coppia giudicante composta da persone con comprovata esperienza sia nell’addestramento che nell’utilizzo di Unità Cinofile, anch’essa espressione delle associazioni (ai nuovi giudici viene richiesto un periodo di affiancamento a quelli esistenti prima di poter operare) e riconosciuta dalle stesse.
- la reattività di risposta alle problematiche: qualsiasi modifica o correzione che si rendesse necessaria al Regolamento o allo Statuto, e comunque qualsiasi decisione relativa ai rapporti con le istituzioni nonché ad eventuali problemi che dovessero sorgere tra le associazioni, trovano risposta nell’Assemblea che si riunisce due volte l’anno. Il Direttivo opera poi prevalentemente per via telematica, anche se vi sono spesso incontri durante le sessioni d’esame.
- l’indipendenza dai metodi di addestramento, che si concretizza nell’avere un unico metro di giudizio volto a valutare il risultato, lasciando libera ogni associazione di utilizzare i metodi di formazione che ritiene più adatti, escludendo ovviamente quelli coercitivi.